Piano regionale Alzheimer-Perusini: un’opportunità da cogliere per il territorio

15 dicembre 2012 Frosinone


Pubblicato il 19/12/2012

Il Convegno è promosso dalla consigliera regionale Alessandra Mandarelli promotrice della prima Legge regionale dedicata all’Alzheimer ed altre forme di demenza, ha lo scopo di riunire mondo socio-sanitario, Associazioni ed Istituzioni per trattare le dinamiche di applicazione, sul territorio, della prima Legge regionale dedicata all’Alzheimer ed altre forme di demenza.
Il Convegno è patrocinato dalla Regione Lazio, dalla Asl e dal Comune di Frosinone, in collaborazione con l’UGL Medici e La Fondazione ‘Centro di formazione culturale’.Relatori del Riportiamo il discorso intrduttivo del Prof. Tonino Cantelmi:

"Se valutiamo che la malattia di Alzheimer e le demenze in generale  hanno una stima di prevalenza variabile dal 2,5% al 6,8% , con una incidenza di 7 casi per mille anni persona (il tutto con maggiore  predominanza femminile), non possiamo non considerare che la demenza è fonte di grave disabilità e coinvolge una ampia quota di popolazione tra familiari e ammalati. Inoltre la demenza è una patologia che evidenzia una straordinaria necessità di integrazione  tra aspetti sanitari e aspetti sociali.
I relatori ne affronteranno gli aspetti diagnostici, clinici, assistenziali, formativi  e sociali. T
uttavia vorrei richiamare la vostra attenzione su tre  parole “ magiche”, tre parole attraverso cui a mio parere si snoda il percorso problematico dell’assistenza nella demenza.

La prima parola è : “cura” , intesa come possibilità di accesso alle cure e reale presa in carico del paziente. L’offerta assistenziale deve essere realizzata attraverso una razionalizzazione del percorso, che preveda un chiaro punto di accesso alle cure e un autentica presa in carico.

La seconda parola è : “persona”. Nella demenza, come in altre patologie occorre immaginare percorsi autenticamente individualizzati, rispettosi dei bisogni della singola persona.

La terza parola è : “famiglia”. Vuol dire formazione del caregiver, sostegno alle famiglie, domiciliarità sostenuta, sussidiarietà.

Io credo che sul piano normativo la regione Lazio abbia fatto un ampio sforzo che va nella giusta direzione. Ora tocca a tutti noi realizzare una rete, che sia innanzitutto solidale, accogliente, autentica, altrimenti, lo dico in modo provocatorio, l’alternativa resta, per usare una triste parola, l’eutanasia".

Programma:

Tonino Cantelmi Piano regionale Alzheimer-Perusini: un’opportunità da cogliere per il territorio