Modelli per la Mente - Anno 1- n.1/2008

Editoriale a cura di Tonino Cantelmi

A Roma è nata da poco Psichiatria Libera. Cos'e Psichiatria Libera? È un movimento di opinione che vuole contribuire al rinnovamento in atto nell'assistenza psichiatrica in Italia. Psichiatria Libera riconosce come fondamentali alcuni punti:
- il grande ruolo svolto dalla Società Italiana di Psichiatria, grazie alla quale oggi gli psichiatri italiani sono riconosciuti come tra i migliori al mondo;
- il superamento dell'ideologia: basta agli stucchevoli dibattiti sul manicomio sì/no, ad una certa antipsichiatria e all'evocazione di fantasmi antistorici; nessuna strumentalizzazione politica dell'agire degli psichiatri;
- la difesa dell'immagine della psichiatra (ancora poco tempo, in un dibattito sulla terapia elettroconvulsivante, alcuni evocavano I'immagine della psichiatra torturatore ed aguzzino...) ed il rifiuto di alcune forme di criminalizzazione;
- il superamento di pregiudizi antiscientifici e l'affermazione di una psichiatria saldamente ancorata ai dati scientifici ed alla medicina;
- la restituzione del dibattito sulla psichiatria agli psichiatri (ovvio, tutti hanno diritto ad esprimere la loro opinione, ma non possiamo lasciare il dibattito a Simone Cristicchi.. .);
- la partecipazione degli psichiatri al dibattito sulla psicoterapia;
- il rinnovamento della macchina organizzativa e delle modalità di erogazione dell'assistenza psichiatrica;
- il rilancio di un dialogo aperto su ogni punta con gli psicologi e con la grande rete delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia, protagonisti anche loro di uno straordinario rinnovamento culturale e scientifico, che gli psichiatri non possono non riconoscere.

Pochi punti, che ruotano intorno alla ridefinizione della psichiatra e del suo ruolo alla luce del
mutamento storico e culturale in atto: nessuna rinuncia alla nostra identità, nessuna confusione di ruoli e rilancio delle nostre competenze e delle nostre peculiari qualità.
Desidero infine esprimere la piena e totale solidarietà a due psichiatri italiani: Euro Pozzi, condannato per "omicidio colposo" e Paolo Turri, sospeso da/ servizio per la morte di un paziente avvenuta nel reparto da lui diretto. Potrebbe sembrare una solidarietà bizzarra: in realtà in entrambi i casi gli psichiatri pagano un prezzo allo stato di confusione in cui versiamo. Euro Pozzi è stato condannato per "omicidio colposo", come se lui stesso avesse ucciso. In realtà l'omicida era un paziente ospite di una Comunità Terapeutica, successivamente dichiarato non imputabile. Se il paziente è non imp

utabile, allora l'imputato è lo psichiatra, a cui viene attribuito un compito custodialistico che non può espletare. Tutti gli psichiatri si rendono conto dell'assurdo rischio che sovrasta il nostro agire, in uno stato di totale confusione. Ecco perché il dibattito sulla psichiatria va restituito agli psichiatri. Euro Pozzi non deve essere lasciato solo, come anche Paolo Turri, che invece paga il prezzo della inadeguatezza delle strutture in cui siamo costretti ad operare. Paolo Turri aveva già denunciato I'illegalità strutturale ed organizzativa in cui operava, conscio dei rischi in atto. Questi segnali sono inquietanti e non possiamotacere.