Internet scoppia. Divorzi reali per amanti virtuali

Fonte: Coordinamento Nazionale PapĂ  Separati Onlus


Pubblicato il 13/11/2012

Fonte: Coordinamento Nazionale Papà Separati Onlus


Lo psicologo Tonino Cantelmi già nel 2005 sull'argomento aveva scritto un libro per definire il «limite reale e virtuale di un amore». Labile, evidentemente.  Unita.it - di Alessa Grossi - «Divorzio perché mia moglie ha un amante su Internet». Arriva anche in Italia la separazione per tradimento “virtuale”. A Pavia un medico ha chiesto il divorzio dopo aver visto sul computer della moglie del materiale che lei, stando al racconto del marito, avrebbe raccolto in una relazione con un altro uomo. Per questo la coniuge sarebbe «venuta meno ai doveri coniugali».
La scoperta, sempre a detta del richiedente, sarebbe stata fatta per caso. Lei avrebbe lasciato il computer acceso e lui ha dato una sbirciatina alzando la tendina di una chat in cui la moglie intratteneva dialoghi con alcune persone. Ma in mezzo alle chiacchiere il marito avrebbe trovato anche foto e altro materiale compromettente.
«Un vero e proprio tradimento» ha spiegato il marito “tradito” al suo avvocato, per il quale non restava altro da fare che chiedere un «vero e proprio divorzio». In più sembra che l’uomo abbia dichiarato che la «battaglia è appena iniziata».

Ma se ai più la faccenda sembra bizzarra, sappiano che non è certo al prima volta che si assiste a dispute matrimoniali reali per ragioni virtuali.
Nel novembre scorso a intentare la prima causa di divorzio per tradimento virtuale era stata una donna londinese. Il marito, in quel caso, pare avesse una relazione extraconiugale con un «avatar».
Insomma, l’uomo si era rifatto una vita in «Second Life», il mondo tridimenzionale dove ognuno può costruirsi un alter ego, e lì amoreggiava tramite la sua proiezione con un'altra proiezione femminile.

La vicenda londinese, in realtà ha dei tratti ancora più surreali ha di quella italiana. Amy Taylor e David Pollard, la prima coppia divisa da Internet, infatti, proprio in Second Life, nel 2003 si era conosciuta. Da lì i due avevano approfondito la conoscenza in una chat e poi nel 2005 erano convolati a nozze duplicando la cerimonia proprio nel mondo virtuale sotto le sembianze dei rispettivi avatar.

Ma alla fine proprio la Rete che li aveva legati li ha separati. Raccontava di loro il «Daily Mail», che i due trascorrevano quasi più tempo su Internet che nella vita reale. E un giorno la donna ha scoperto l’avatar, l’alter ego del marito in una posizione compromettente con l’avatar di una prostituta. «Sono diventata pazza: ero così ferita che non potevo credere a quel che era successo» ha dichiarato. Ma Amy non ha gettato la spugna: usando la moneta virtuale dell’altro mondo utilizzata dai «residenti», ha assunto un detective virtuale per indagare sull’adulterio. Ma quando nell’aprile successivo ha scoperto il marito, sempre nelle virtuali spoglie, in un’altra situazione poco edificante non ci ha visto più. «Abbracciava una donna su un sofà e l’atteggiamento era molto affettuoso» pare abbia detto.
Secondo Amy, il marito faceva «cyber-sesso» con un’utente in Usa e per quanto i due non si fossero mai incontrati di persona, Amy si è sentita ugualmente tradita: «Gli ho chiesto di farmi leggere le conversazioni, ma lui ha spento il computer: ha confessato che aveva contatti con una donna americana da una settimana o due, ma ha detto pure che il nostro matrimonio era finito, che non mi amava più e che non avremmo mai dovuto sposarci».
Alla donna, quella vera, non è rimasto altro da fare che andare dal giudice per chiedere il divorzio valido almeno nel mondo reale. Pur disperata, la signora non ha smesso però di vivere la sua seconda vita. «Vado ancora on-line, ma non così tanto come prima. Ho conosciuto qualcun altro e viviamo insieme. Sono molto felice. So che suona strano, ma mi fa bene». Il marito, che ha conversato con il «Mail» solo su «Second Life», ha detto che «non pensa di aver fatto nulla di male» e ha aggiunto che il problema non era il mondo virtuale ma la sua relazione con quella che, per tre anni, è stata la moglie. «Non ha mai fatto nulla in casa, stava solo al computer a fare giochi di ruolo. E se volevo trascorrere un po’ tempo con lei, glielo dovevo chiedere, ma lei si staccava sempre a fatica».
Tutta questa storia sembra il sequel «nero» di «C’è posta per te», il film che per primo nel lontano 1998 raccontava la nascita di un amore in chat. Non resta che accertare, visti i risultati, che se Mag Ryan e Tom Hanks fossero davvero esistiti avrebbero quasi sicuramente divorziato proprio a causa di Internet.

Intanto queste notizie di tradimenti online tengono banco in Rete dove sono in molti a discuterne e a chiedersi se quello virtuale possa definirsi «vero e proprio tradimento». E c’è chi come lo psicologo Tonino Cantelmi già nel 2005 sull'argomento aveva scritto un libro per definire il «limite reale e virtuale di un amore».
Labile, evidentemente.